Infortunio sul lavoro: risarcimento INAIL o assicurazione privata?

INDICE DELL’ ARTICOLO

– Inizio del podcast

– Risarcimento Inail o assicurazione privata?

– Il caso del mio cliente Luigi

– Chiusura podcast

>INIZIO DEL PODCAST<

Ciao e benvenuto su Affari Tuoi, l’appuntamento del venerdì pensato per imprenditori e professionisti che vogliono tutelarsi in modo efficace evitando di prendere una “polizza pacco”. Io sono Luca Turchet, un consulente assicurativo EFFICACE e cacciatore di “polizze pacco”.

Hai riflettuto sul fatto che nel caso in cui tu subisca un infortunio importante lo Stato ti darà solo €11.000 all’anno?
Se non sai di cosa parlo, ti consiglio di ascoltare la puntata precedente di questo podcast!

Adesso bando alle ciance e partiamo con l’argomento di oggi:
“Infortunio sul lavoro: risarcimento INAIL o assicurazione privata?

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Risarcimento INAIL o assicurazione privata?

Sono in molti i lavoratori che si pongono (e mi pongono) una domanda del genere. La risposta non è semplice e non è nemmeno scontata. Ecco perché ho deciso di dedicare al tema infortunio sul lavoro – e nella fattispecie alle due opzioni risarcimento INAIL e assicurazione privata – un articolo completo e aggiornato. Il motivo? Lo stesso che spiego nei miei podcast e video Youtube: avere a disposizione strumenti efficaci per tutelarsi e risparmiare! Proprio nello scenario di un infortunio è infatti possibile ridurre il danno e ottenere un adeguato rimborso, ottimizzando per altro le tempistiche di rientro al lavoro. Senza scendere troppo nei dettagli, voglio esporti il mio pensiero e le mie soluzioni, frutto dell’esperienza maturata nel settore assicurativo per conto di imprenditori e commercianti. Partiamo dalle basi

Inps, Inail, Casse Previdenziali (e qualche tabella)

Per capire la differenza tra INAIL e assicurazione privata, bisogna prima inquadrare l’intero sistema previdenziale previsto nel nostro paese, l’Italia. Innanzitutto, ricordo che un infortunio – oltre che temporaneo o permanente, cioè invalidante – può essere classificato come infortunio “sul lavoro” o “extra lavoro”. Lo dico perché, nel caso di infortunio sul lavoro si presentano ipotesi che non sussistono per l’infortunio extra lavoro, e viceversa. Tanto per essere più specifici:

→ INPS: l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale tutela i lavoratori invalidi divenuti tali per cause extra-lavoro. Un esempio di prestazioni sono le pensioni di invalidità, a favore dei lavoratori per i quali sopraggiunge uno stato invalidante abbastanza significativo da ridurre in parte o in toto la capacità lavorativa (lavoratori che contraggono un tumore, giusto per citare un caso purtroppo comune)

→ INAIL: l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione Contro gli Infortuni sul Lavoro tutela invece l’invalidità derivante da infortuni o malattie professionali, il che spiega perché ha senso confrontare tutele INAIL e assicurazioni private (e non tutele INPS e assicurazioni private). Il premio obbligatorio che gli autonomi pagano all’INAIL fornisce appunto le coperture finanziare per chi subisce infortuni più o meno gravi

→ Casse private: infine ci sono loro, le famigerate e a volte discusse casse private. ENPAPI, ENPAB, Cassa Forense, Inarcassa e chi più ne ha più ne metta! In queste casse ricadono, volenti o nolenti, tutti i liberi professionisti inquadrati come tali, per cui psicologi, architetti, biologi, infermieri, notai, avvocati, veterinari, ecc ecc…

Capisci bene che fare paragoni ha poco senso: la scelta, una volta che sai in quale Ente / Cassa ricadi, è già segnata. Ciò non toglie che puoi avere di meglio di una tutela base. Quello che puoi fare è valutare – a tua discrezione – se affiancare una seconda forma di previdenza di tipo privato. E qui, prima di svelarti pro e contro, mi sembra opportuno esaminare alcuni esempi di calcolo della pensione di invalidità per un lavoratore autonomo iscritto all’AGO (sezione speciale INPS):

tabella invalidita permanente autonomo luca turchet

… e di un libero professionista iscritto a una cassa previdenziale:

tabella invalidita permanente avvocato luca turchet

Come puoi notare anche senza essere un esperto, parliamo di cifre molto, molto modeste, che assumono rilievo solo nei casi di invalidità grave o morte del lavoratore. Ti garantisco che essere giudicati invalidi al 60% (sotto la soglia dunque del 65%) e ritrovarsi quindi con una rendita annua pari a 0 non è affatto simpatico. Specie se hai una famiglia da mantenere. E allora? E allora bisogna tutelarsi, e l’unico modo per farlo è sottoscrivere una polizza privata. Quest’ultima, a fronte di un costo limitato, ti permette di dormire sonni tranquilli e ricevere adeguati rimborsi per un ventaglio di infortuni decisamente più ampio. Di seguito ti elenco alcuni dei vantaggi principali di un’assicurazione privata, per poi concludere con il caso studio (reale) di Luigi.

Vantaggi di un’assicurazione privata: il caso del mio cliente Luigi:

Lo so, come tutti anche tu hai sempre rimandato. Sei in perfetta salute, mai avuto un incidente in vita tua, già tante spese da sostenere. Che senso ha stipulare una polizza privata per infortuni sul lavoro? Ti rispondo con cinque punti a mio modesto avviso essenziali, sui quali, se vorrai, mi farebbe piacere ragionare insieme a te (anche da remoto, quando vuoi tu):

1. L’indennizzo non è calcolato in base ai contributi versati
2. Il capitale per l’invalidità è chiaro e definito
3. Il sostentamento mensile è prestabilito e certo
4. Esiste la possibilità di azzerare le franchigie (!)
5. L’invalidità non è considerata solo per traumi gravi ma anche per traumi minori (!!!)

Cosa è successo al mio cliente (Luigi)

Luigi non è una persona immaginaria. È un lavoratore indipendente, un imprenditore, proprietario di un birrificio artigianale a Treviso. Questa persona, per sua fortuna, aveva scelto anni fa di stipulare una polizza privata contro gli infortuni sul lavoro: scelta azzeccata, visto che, l’anno scorso, durante l’imbottigliamento, è successo che il pistone di una macchina ha deciso di scattare prima del previsto, recidendo la falange dell’indice della mano destra di Luigi. Un infortunio per il quale l’INAIL, in base alle SUE tabelle e ai SUOI vincoli, non ha riconosciuto alcuna invalidità (tanto per cambiare!). Avendo però un’assicurazione privata attiva, Luigi ha riscosso ben 2.000 euro fra premio invalidità e copertura dei giorni lavorativi (tre in totale) in cui non si è recato nel suo stabilimento. L’esempio rappresenta uno dei milioni di casi in cui un infortunio sul lavoro viene risarcito a dovere. E tu, in quale caso rientreresti? INAIL o assicurazione privata?

>CHIUSURA DEL PODCAST<


Come sempre, adesso tocca a te, se hai dubbi o perplessità, scrivimi e ti risponderò il prima possibile.

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Ti aspetto alla prossima puntata
Ciao

Luca Turchet

Luca Turchet

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